Forum: Pitagorismo Téma: I 4 elementi nella tradizione pitagorica ------------------------------------------------ templumminervae: Nella tradizione Pitagorica si confermava l’idea Greca che considerava il mondo formato di quattro elementi basilari, essenza delle cose. I c.d. quattro elementi erano: la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco. I neo-pitagorici riprendendo questa teoria ne specificano l’idea di applicazione all’essere umano. Anche l’uomo era considerato formato di 4 elementi e specificatamente i seguenti: il corpo fisico, l’anima, l’intelligenza e lo spirito. Esotericamente ci si riferiva a questi quattro ”corpi”nel parlare degli elementi costituenti l’uomo. Furono dunque così associati: corpo fisico – terra corpo animico – acqua corpo intelligente – aria corpo spirituale – fuoco Solo gli utenti registrati possono vedere le immagini!Registrati o Entra nel forum! Questi quattro elementi sono considerati un insieme disorganizzato nel corpo umano. Tale insieme si rappresentava come un cerchio. Il dilemma fondamentale della setta pitagorica era quello di riorganizzare questi copri, ovvero di quadrare il cerchio. Ottenendo una formula matematica per la quadratura del cerchio si voleva ricostruire, per analogia, una formula universale per ordinare i quattro corpi costituenti l’individuo. L’uomo vitruviano ben rappresenta questa visione e la sua ricerca. Si noti una cosa. Il famoso teorema di Pitagora si basa sul triangolo. Come mai Pitagora è andato a ricercare una formula che trovasse i quadrati dei lati di un triangolo e non quelli di un quadrato? E potrebbe avere a che fare colla quadratura del cerchio, quindi col famoso p, questo teorema? E’ risaputo che il triangolo rappresenta il 10, numero reputato perfetto dalla famosa setta, quindi si può facilmente dedurre che questa formula ha qualcosa a che fare colla "perfezione". Per ciò che riguarda il rapporto triangolo quadrato, sappiamo che basta raddoppiare un triangolo rettangolo dai cateti uguali per ottenere un quadrato. Applicando il teorema al quadrato sappiamo che la diagonale del quadrato proietta su di se un quadrato che è il doppio di quello proiettato da un qualsiasi lato del quadrato stesso. Dunque se ogni lato in un quadrato ha un quadrato, questi avrà la stessa area del quadrato stesso: 1. ogni lato proietta il corpo del quadrato. 2. La diagonale proietta un quadrato che è il doppio del quadrato stesso. Adesso, chi vuol fare l'acusmatico deve cominciare a studiare cosa è l'1, perchè quello è il primo numero. Dall'algebra l'uno si rapporta in geometria col punto. Dal punto partono le rette. Da due punti passa una sola retta. Dal segmento inquadrato da due punti nasce il quadrato. Da qui tutto il resto. Da un punto si hanno infiniti cerchi concentrici. Chi vuol fare il matematico, trovato il punto, deve tracciare il suo cerchio ed identificarvisi. Tratto il cerchio avrà due punti base: il centro e il punto al fine del raggio. Da questo si ottiene il quadrato per mezzo del p-greco. Ottenuto il quadrato bisogna applicare il raddoppiamento di questo per mezzo della diagonale, applicando il teorema del triangolo. Questa è l'opera per la realizzazione di qualcosa di molto importante. Chi vi riesce diviene matematico e possiede le regole suddette. Chi no saprà ripetere la regola, saprà applicarla sulla carta, ma non la comprenderà mai a fondo. Il triangolo rettangolo perfetto è 3, 4 e 5, le cui misure corrispondono a dei moduli metafisici, mentre il triangolo rettangolo coi cateti uguali rispecchia un modulo fisico riscontrabile nell'uomo vitruviano. fonte: http://www.associazione-pietas.beepworld.it/tradizioneclassica.htm mercurio: Interessante post... quindi esiste una relazione tra qualità e proprietà di un numero e la sua raffigurazione geometrica? giuseppegvs: mercurio ha scritto:Interessante post... quindi esiste una relazione tra qualità e proprietà di un numero e la sua raffigurazione geometrica? Certamente !!! :D La dimensione geometrica è quella che meglio esprime la qualità propria del numero. Per di più la numerazione in epoca pitagorica (VII sec. a.C.) avveniva in serie di puntini che davano, già quando si scriveva un numero, un'idea geometrica del numero stesso. Così 1 era scritto con un punto . 2 con due punti. . e così via. Già di loro i punti permettono la l'identificazione e la definizione dei principi euclidei. mercurio: Citazione:Ma ad essere sincero spesso ho avuto l'impressione che la matematica pitagorica sia diversa da quella euclidea... il concetto di relatività è infatti già presente nella seconda, mentre per i pitagorici esistevano principi assoluti... Bhè Euclide non fa altro che portare avanti lo studio dei suoi predecessori aggiungendo appunto dei concetti di realtività che gli permettono di comprendere ancor più chiaramente le relazioni di quei concetti assoluti che aveva identificato il maestro samio Sarahdeglispiriti: Riguardo al discorso del Pitagorismo, ne approfitto per fare i complimenti a Giuseppe per la pubblicazione interna alla Pietas intitolata: "Il Pitagorismo al Femminile". L'ho letto e l'ho trovato molto interessante in quanto - nonostante conoscessi già la storia di Ipazia, ad esempio, avendo scritto su di lei anni fa un articolo per Labrys (ben prima dell'uscita del famoso film) - non avevo idea di quanto fosse aperta la mentalità di Pitagora nel mettere alla pari uomini e donne. Non sapevo che vi fossero state così tante donne studiose nella sua scuola. Spero di poter leggere altro materiale pubblicato dall'associazione riguardo a Pitagora e alla sua via, in modo da poter conoscere meglio questo grande filosofo e ricercatore dello Spirito. Grazie. Sarah P.S. appena possibile, cercherò di proporre una recensione del libricino sul mio sito "La legge di Maat", sempre che Giuseppe sia d'accordo, ovviamente. giuseppegvs: figurati Sarah: il forum necessita di nuovi contenuti e nasce proprio per affrontare qualuque questione sulla tradizione Sarahdeglispiriti: Ok.. :) Ti farebbe piacere la recensione sul mio situzzo oppure preferisci di no, essendo il libricino una pubblicazione interna?